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La rinascita di Ufficio Zero: quattro chiacchiere con Julian Del Vecchio

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Quindi il vostro è un progetto risorto per restare, non commetterete gli errori dei vostri predecessori? 

Assolutamente no, contiamo di spingere su e continuare a spingere su. La mia azienda ha investito in diversi strumenti per rendere online Ufficio Zero: un container openvz per i repository, un altro per la macchina web e tutti i servizi web, un altro ancora per lo scambio di file tra sviluppatori, sistemisti etc. per cui assolutamente questo sforzo non intendiamo vanificarlo. Per come la vedo io Ufficio Zero è destinata a non morire, non faremo la stessa cosa che ha fatto Crealabs. Non so se all’epoca l’avessero presa come una passione o un gioco, della serie abbiamo fatto vedere nel curriculum che sappiamo realizzare un sistema e poi basta, finita lì. Noi abbiamo intenzione di spingere sull’open source e sul sistema anche perché come azienda vendiamo, anche se in maniera limitata, un po’ di hardware tramite lo store online del sito per cui nulla ci vieta di vendere hardware che abbia preinstallato Ufficio Zero che per l’utente ha un costo di licenza pari a zero.  

 

Mi pare di capire che del lavoro fatto da Crealabs non abbiate tenuto praticamente nulla...

In effetti no. Se pensi che loro sono partiti da una base Arch che poi hanno modificato in Ubuntu, beh già questo ti fa capire che comunque non c’era un’idea chiara in partenza, come se fosse un progetto di realizzazione personale, l’aver fatto un remix che potesse servire soprattutto a loro, per il loro lavoro di allora...poi io lì alzo le mani perché in effetti non abbiamo contatti con gli ex membri di Crealabs per cui non so, sto ipotizzando, però anche il fatto di non voler creare solo una live   ( infatti la nostra è anche un distribuzione installabile) rappresenta già un netto taglio con quello che era il progetto originario. Realizzare tre versioni con un parco software che veramente, solo a ricordarlo mi viene una emicrania assurda, è anche lì un notevole stacco con quello che era Ufficio Zero in precedenza. Poi non dimentichiamoci, tempo addietro magari era anche bello da parte di uno smanettone con Ubuntu 6.06 andarsi a installare da synaptic, apt-get etc. i vari pacchettini piuttosto che installarsi dipendenze e quant'altro, però adesso le questioni sono drasticamente cambiate. Se pensi che il mio primo sistema è stato una Debian 3, di strada ne è stata fatta parecchia. L’utente finale vuole un sistema che sia di facile comprensione, di facile utilizzo e che sia, non dico magari prestantissimo ma quantomeno stabile e che non abbia crash. Siamo abituati tutti quanti con Canonical che lancia le versioni LTS e poi per tre o quattro mesi siamo costretti a barcamenarci tra i vari bug e le finestre in cui bisogna cliccare su ok particolarmente fastidiose... proprio da questo deriva la nostra scelta di passare a Linux Mint, per dare all’utente la sensazione di trovarsi in un ambiente che magari non conosce ma che può esplorare facilmente e soprattutto comprendere. Poi è ovvio, accettiamo qualsiasi critica, purchè sia utile e non riferita ad un paragone del tipo Ufficio zero vs Ubuntu perchè noi non vogliamo paragonarci ad Ubuntu o Debian. Noi vogliamo semplicemente realizzare un sistema customizzato per i nostri utenti, quella è la nostra prima missione, creare una distribuzione semplice e produttiva per l’utente finale, inteso come libero professionista, attività imprenditoriale o pubblica amministrazione. Il nostro target è quello, poi magari ci potranno chiamare più le partite IVA che non altro però cerchiamo di renderci disponibili in tal senso. 

 

Cosa ne pensi di MX Linux, la distro del momento? 

Lo abbiamo notato, vedremo più in là, già gestirne tre è complicato. Lo stiamo osservando e lo stiamo provando dopo di che valuteremo. Comunque sarebbe da pazzi seguire molti sistemi operativi di base. Qualora un ente pubblico, ad esempio, dovesse però bussarci alla porta e dirci “Mi serve un sistema operativo che faccia questo, questo, questo e questo, che abbia queste limitazioni e questa apertura in tal senso…” beh ovviamente a fronte di una richiesta  in ambito professionale di customizzazione di una distribuzione per la quale fornire assistenza, senza necessariamente creare una ISO, sarebbe un discorso diverso. Ma l’idea di realizzare e gestire tre, quattro o cinque ISO, ognuna basata su una distribuzione differente, sarebbe davvero massacrante. Siamo partiti in tre, magari domani saremo... sempre in tre ma senza il 32 bit quindi vediamo...comunque MX Linux so che è un bel sistema, lo sto puntando già da parecchio, ma ripeto, da quando abbiamo introdotto la Vieste la gente non ha più reclamato anzi ha molto apprezzato Mint per cui vedremo...un domani.   

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